Corso base ( 1° livello ) Torino 13/14/15 dicembre ’19

La terapia focalizzata sulla compassione
Per “compassione” si intende una sensibilità verso la sofferenza propria e quella degli altri, unita all’impegno per cercare di alleviarla e prevenirla, il coraggio e l’impegno nel mettere in atto azioni “sagge”. La compassione include gentilezza, empatia, generosità ed accettazione; le trame del coraggio, della tolleranza e della calma sono ugualmente intrecciate nel tessuto della compassione. E’ questa la definizione cui fa riferimento la CFT (Compassion Focused Therapy) di Gilbert.
La CFT è un approccio integrato e multimodale che prende origine da varie fonti: psicologia evoluzionista, psicologia sociale e dello sviluppo, psicologia buddista e neuroscienze. Questo approccio terapeutico si propone di favorire l’autoregolazione emotiva e la resilienza, attraverso il lavoro basato sulla pratica della mindfulness e lo svolgimento di esercizi che garantiscono un’azione di bilanciamento tra sistema nervoso simpatico e parasimpatico, utilizzando tecniche meditative, di visualizzazione, immaginative, pratiche sul corpo. Gli esercizi proposti aiutano a sviluppare e rafforzare la compassione che si da agli altri, la compassione che riceviamo dagli altri e quella che diamo a noi stessi.
Origini della CFT
La CFT è stata fondata da Paul Gilbert (2000) in risposta all’osservazione che molte persone, in particolare quelle in difficoltà nella gestione della vergogna e dell’autocritica, mostrano una certa refrattarietà nello sviluppare resilienza, autoregolazione emotiva e un’attitudine di gentilezza nei propri confronti, quando sottoposte a terapie tradizionali. È stato osservato che, sebbene questi individui siano in grado di ottenere dei miglioramenti a livello cognitivo e comportamentale, attraverso le terapie più diffuse, non riescono ad ottenere concreti miglioramenti sul piano emotivo (Rector et al. 2000; Bulmarsh et al. 2009). La CFT aiuta le persone a sviluppare una relazione calda e fiduciosa (sentimento di affiliazione) verso se stessi e a sviluppare un dialogo interiore più compassionevole (disattivazione dell’autocriticismo e attitudine a prendersi cura).
Il modello terapeutico di Gilbert
Il modello terapeutico creato da Gilbert (2014) affonda le sue radici nella teoria evoluzionista e nella teoria dell’attaccamento, secondo la quale l’ambiente affettivo in cui nasciamo e cresciamo ha degli effetti sullo sviluppo delle modalità relazionali che mettiamo in atto con noi stessi e con gli altri, condizionando lo sviluppo del cervello e del sistema nervoso e avento una forte influenza sui sistemi motivazionali interni (SMI, innati e comuni a tutti i mammiferi e quindi anche negli esseri umani); in particolare Gilbert si concentra su tre di essi: il sistema di protezione dalla minaccia che ci garantisce la sopravvivenza grazie alla risposta automatica di attacco e fuga, responsabile della rabbia, dell’ansia ecc; il sistema di ricerca di risorse legato al circuito della dopamina che ci fa sperimentare sensazioni piacevoli e positive; il sistema calmante più strettamente connesso all’aspetto relazionale e sociale e al quale corrisponde un incremento del rilascio di ossitocina con relativo aumento di emozioni piacevoli e fiducia in sè e negli altri. Alla base della sofferenza psichica ci sarebbe una disregolazione nel funzionamento e nell’interazione di questi tre sistemi. La CFT opera sostenendo il paziente in un percorso di aquisizione di consapevolezza del modo di funzionare di questi sistemi in generale e in particolare dentro se stesso, accompagnandolo verso una maggiore armonizzazione del proprio funzionamento interno, implementando e rinforzando il sistema “calmante”, fondamentale nel ridurre lo stato di allerta iperattivato e regolando il sistema di ricerca.
La CFT fa parte di un movimento globale in crescita che riconosce il potenziale della compassione per fornire benefici in una serie di settori, dal business, all’istruzione e all’assistenza sanitaria, alla scienza, alla ricerca e all’ambiente (Carta per la Compassione; http://charterforcompassion.org/).
( a cura di Stefania Rotondo e Laura Onor )
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