Prevenire l’obesità infantile
“L’obesità è diventata uno dei maggiori problemi di sanità pubblica in Italia. In realtà negli ultimi anni si è assistito ad una diminuzione del tasso di obesità nei bambini segno che le politiche sanitarie messe in atto cominciano a dare i primi risultati; è quindi necessario concentrare maggiormente gli sforzi nella direzione della prevenzione e della promozione della consapevolezza sui corretti stili di vita.
Anche i genitori devono fare la loro parte: infatti, i dati ci dicono che circa il 40% delle madri di bambini in sovrappeso o obesi ritiene che il peso del proprio figlio sia nella norma”.
In particolare, l’indagine coordinata dall’ISS ha messo in luce la grande diffusione tra i bambini di abitudini alimentari errate “in Italia l’8% dei bambini salta la prima colazione e il 33% fa una colazione comunque inadeguata, cioè sbilanciata in termini di carboidrati e proteine condizionando negativamente l’equilibrio calorico del resto dei pasti. Una tendenza negativa che si riflette anche sulle attitudini sportive e sulla sedentarietà dei bimbi italiani.
L’obesità infantile in Italia – dice l’Unicef – non è dovuta soltanto ad una cattiva alimentazione (eccesso di consumo di zuccheri e di grassi), ma anche ad uno stile di vita spesso troppo sedentario. Secondo gli ultimi dati Istat la quota dei bambini sedentari è molto alta nella fascia di età 3-5 anni (48,8%) diminuisce nelle fasce di età successive, ma inizia a risalire e a mantenersi alta a partire dalla fascia di età 18 – 19 anni (20,8%). Il Rapporto evidenzia che a livello internazionale, nei soggetti di età compresa tra i 9 e i 14 anni, il 7,1% dei maschi e il 13,4% delle femmine presenta un comportamento alimentare disturbato. I disturbi del comportamento alimentare si presentano con maggior frequenza nei paesi industrializzati e ad alto reddito.
Le potenziali conseguenze a breve e lungo termine dell’obesità infantile sono significative. I professionisti della salute hanno un ruolo fondamentale nell’ insegnare ai bambini e alle loro famiglie le abilità e le abitudini che supportano uno stile di vita sano e attivo, indipendentemente dalle loro di caratteristiche corporee.
In quest’ottica nasce il DISCOVER MINDFUL EATING for kids.
Discover Mindful eating for kids
Il programma offre alle famiglie e alle comunità un modo personalizzabile per implementare e sostenere un programma di alimentazione consapevole per bambini dai 3 ai 15 anni.
L’alimentazione consapevole favorisce un approccio sano con il cibo. Il programma Discover Mindful Eating for Kids consente ai bambini, senza creare sensi di colpa, vergogna o disprezzo di se stessi, di apprendere la consapevolezza e la capacità di esplorare le emozioni e i fattori esterni associati al cibo. Con la Mindful eating i bambini imparano a riconoscere il senso di fame e sazietà, i diversi tipi di fame che potrebbero provare e la capacità di affrontare la fame fisica con scelte alimentari adeguate. Questo approccio di responsabilizzazione all’educazione alimentare è un aspetto importante della formazione di Mindful Eating for Kids. Una sana relazione con il cibo è il fondamento di abitudini salutari che durano una vita!
Cosa è la Mindful Eating?
Mangiare consapevolmente significa prestare piena attenzione all’esperienza del mangiare e del bere: prestiamo attenzione ai colori, agli odori, alla consistenza, ai sapori, alla temperatura e persino ai suoni (crunch!) del nostro cibo. Prestiamo attenzione all’esperienza del nostro corpo. Dove sentiamo la fame? Dove proviamo soddisfazione? Cosa proviamo a metà pasto o alla fine?
Prestiamo attenzione anche alla nostra mente. Evitando il giudizio o le critiche, osserviamo quando la mente si distrae, allontanandosi dalla piena attenzione a ciò che stiamo mangiando o bevendo. Osserviamo gli impulsi che si presentano dopo aver bevuto qualche sorso o dopo qualche boccone (prendere un libro, accendere la TV, usare il cellulare o il computer). Notiamo l’impulso e torniamo a mangiare.
Notiamo come il cibo influisce sul nostro umore e su come le nostre emozioni, per es. l’ansia, influenzano il nostro modo di mangiare. Gradualmente ritroviamo il senso di naturalezza e libertà nell’approcciarci al cibo.
Le abitudini di non prestare attenzione mentre mangiamo non sono facili da cambiare. Il cambiamento duraturo richiede tempo. Iniziamo semplicemente.
(a cura di Silvia Grasso)
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